Descrizione
E. Orlando, «Ad profectum patrie». La proprietà ecclesiastica veneziana in Romània dopo la IV crociata
Indice Sommario Presentazione
Indice Sommario | |
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Premessa | 5 |
Sigle e abbreviazioni | 7 |
Introduzione Sullo sfondo: la mutevolezza dei tempi Dopo la quarta crociata: le questioni di fondo Nel Mediterraneo orientale: modelli a confronto | 9 9 13 18 |
La chiesa di Venezia nei centri commerciali di Romània Insediamento e proprietà Il patrimonio immobiliare La gestione dei fondi Le chiese L’organizzazione ecclesiastica e la cura d’anime | 21 21 38 50 58 66 |
La chiesa di Venezia a Creta Insediamento e proprietà Monasteri e chiese La gestione dei beni Il patrimonio immobiliare La politica contrattuale | 73 73 79 83 90 93 |
Qualche breve conclusione e un epilogo Sui tempi lunghi: modelli in dissolvenza Una proprietà in disarmo | 107 107 111 |
Appendice Gli istituti religiosi con beni in Romània. Regesti (1201 – 1464) | 117 119 |
Fonti e bibliografia Fonti edite Bibliografia | 191 191 194 |
Indici Indice dei luoghi Indice dei nomi | 205 207 217 |
Presentazione
Il volume analizza i processi indotti e favoriti dalla IV crociata sulla proprietà ecclesiastica veneziana in Romània: una proprietà già presente prima del 1204, ma che definisce, precisa o più spesso conferma i propri lineamenti e le proprie strutture in conseguenza delle profonde modificazioni geopolitiche provocate in tale frangente. La crociata non rappresenta quasi mai una cesura sostanziale; semmai essa contribuisce ad accelerare processi e fenomeni da tempo operanti nelle comunità veneziane d’Oltremare. Nessuna modificazione sembra per esempio potersi cogliere nella struttura delle dipendenze e nella fisionomia dei possedimenti ecclesiastici, legati ad un sistema di filiazione diretta casa madre – chiese soggette e ad una proprietà essenzialmente urbana. Soprattutto, gli avvenimenti del 1204 non alterano gli spazi di azione e la portata di una forza – la chiesa di Venezia – da tempo radicata nelle piazze commerciali dell’impero latino; lì dove la chiesa di quartiere, oltre a garantire i servizi religiosi, esprime l’identità e i legami della comunità con la lontana madrepatria. Diverso, invece, è il caso cretese. A Creta, infatti, il modello delle dipendenze ecclesiastiche che tanta fortuna ha avuto – prima e dopo la crociata – nelle colonie veneziane del Mediterraneo orientale non gode di altrettanta fortuna. Nell’isola Venezia elabora piuttosto dei campioni alternativi, e sperimenta forme diverse di penetrazione e di presenza patrimoniale, maggiormente orientate sulla filiazione di monasteri e sulla proprietà rustica; senza peraltro mai abbandonare del tutto certi schemi più convenzionali di insediamento, da tempo collaudati nelle rimanenti colonie veneziane del Levante Mediterraneo. La IV crociata rappresenta peraltro solo il momento iniziale di una vicenda – quella dei beni della chiesa di Venezia nel Mediterraneo orientale – che, metabolizzati in fretta le tensioni e i mutamenti istituzionali seguiti alla caduta dell’impero bizantino, recupera presto elementi di stabilità e di continuità, sino alla dissoluzione di quegli stessi patrimoni agli albori dell’età moderna.