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Storia

Istituto Storico Italiano 1883 -1934

L’Istituto storico italiano venne istituito con R. Decreto il 25 novembre 1883 con lo scopo di «dare maggior svolgimento, unità e sistema alla pubblicazione de’ fonti di storia nazionale e di promuovere segnatamente quei lavori preparatori che, per essere di interesse generale, eccedono i limiti, gli intenti, non che i mezzi delle Deputazioni e delle Società storiche regionali».

A sottolineare la funzione di raccordo tra istituzioni che a livello regionale operavano nel campo della cultura storica, veniva stabilito che l’Istituto storico italiano fosse composto di quindici membri: quattro di nomina del Ministro della Pubblica istruzione, cinque delegati dalle regie Deputazioni e sei dalle Società di storia patria.

I quindici membri esprimevano un Presidente e una giunta esecutiva composta di tre persone.

per saperne di più:

M. Miglio, Microstorie. 1879-1883. Prima dell’Istituto storico italiano, in Scritti di storia medievale offerti a Maria Consiglia De Matteis, cur. B. Pio, Spoleto 2011, pp. 461-477.

M. Miglio, Microstorie. 1883-1888: Cesare Correnti presidente dell’Istituto Storico Italiano, in Uomini, paesaggi, storie. Studi di storia medievale per Giovanni Cherubini, II, cur. D. Balestracci – A. Barlucchi – F. Franceschi – P. Nanni – G. Piccinni – A. Zorzi, Siena 2012, pp. 1151-1158.

M. Miglio, Istituto storico italiano. 130 anni di storie, cur. F. Delle Donne – G. Francesconi, Roma 2013 (Quaderni della Scuola Nazionale di studi medievali, Fonti, Studi e Sussidi, 5).


1934… e la storia continua

Il 20 luglio 1934 con il Regio Decreto intitolato “Coordinamento degli istituti nazionali di studi storici ed istituzione della giunta centrale per gli studi storici”, venivano ristrutturate le competenze dell’Istituto storico italiano e venivano istituiti la Giunta centrale per gli studi storici con funzioni di coordinamento e l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea cui affidare la raccolta e la pubblicazione delle fonti relative all’età moderna e contemporanea. L’Istituto storico italiano assumeva il titolo di Istituto storico italiano per il medio evo con il compito di provvedere alla pubblicazione delle fonti per la storia italiana dal ‘500 al 1500.

Con il provvedimento del 1934 era riconfermata la figura del Presidente, mentre cambiava radicalmente la composizione dell’organo di governo: non più quindici membri, ma un Consiglio direttivo composto dal Presidente e da quattro membri, nominati con decreto reale su proposta del Capo del Governo di concerto con il Ministro dell’Educazione nazionale. Attualmente il Consiglio direttivo è composto dal Presidente e da quattro membri nominati dal Ministro dei Beni culturali che è ente di vigilanza dell’Istituto storico.

Il profilo scientifico dell’Istituto storico italiano per il medio evo, pur mantenendo inalterata la sua missione istituzionale di editare le fonti dell’Italia medievale, si è andato nel tempo e soprattutto negli ultimi anni, arricchendo ed articolando sia in ambito nazionale che internazionale: si sono rafforzate e strutturate le collaborazioni con Università e Accademie con la ratifica di specifici accordi; sono state promosse numerose occasioni di confronto e di approfondimento sulla medievistica italiana ed europea. Particolare attenzione è stata poi rivolta alla formazione di giovani ricercatori nel campo della medievistica e dell’edizione di fonti: sono stati promossi work shop, corsi estivi ed è stata istituita la Scuola storica nazionale per l’edizione delle fonti documentarie. Anche nel campo dell’editoria l’Istituto storico ha ampliato e articolato la propria produzione affiancando nuove collane a quelle tradizionali; adeguando la propria rivista Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medio evo, pur nel segno di una prestigiosa continuità, alle nuove esigenze della comunità scientifica.